top of page

Cosa fare al vino a primavera, consigli pratici sulla conservazione del vino

Il vino è un prodotto vivo, in continua evoluzione, e una bevanda molto complessa e ricca di innumerevoli componenti che variano nel tempo, reagiscono fra di loro e con l'ambiente e le sue condizioni.


Assaggia il vino
Conservazione del vino

L'inverno è un periodo fondamentale per la maturazione dei vini, le basse temperature e le condizioni che si sviluppano con la fermentazione fanno si che durante i mesi più freddi all'interno del vino avvengano numerose reazioni di evoluzione sopratutto sulle componenti "dure" come acidità, tannini e colore.

Il freddo aiuta a limitare ossidazioni e inquinamenti microbici, ma i cambiamenti tipici invernali quali l'abbassamento dell'acidità totale dovuta alla compensazione e precipitazione dell'acido tartarico, la complessazione dei tannini e la stabilizzazione del colore possono rendere il vino soggetto a rischi non appena le temperature primaverili si alzano.


Infatti è tipico in primavera trovare vini con acidità totali più basse e contenuto di SO2 libera notevolmente inferiore, lasciando il vino con poca protezione dagli inquinamenti microbici e dalle ossidazioni.

  • Ossidazioni

  • Inquinamenti microbici

  • Instabilità


Cosa fare?

Per prima cosa è sempre consigliato assaggiare il vino continuamente per poterne valutare l'evoluzione ed eventuali deviazioni.

Si consiglia sempre di fare almeno un'analisi a primavera per poter valutare con precisione i parametri di acidità totale, solforosa, acidità volatile etc.

  • Analisi

  • Aggiunta metabisolfito di potassio

  • Valutazione altre aggiunte


Non ti dimenticare dei travasi, fondamentali per la conservazione del vino!

Il travaso, ovvero spostare un vino in un vaso vinario pulito, è un operazione fondamentale per la produzione di vino.

Il vino periodicamente decanta, depositando sul fondo del vaso le proprie fecce. Questo è il risultato della continua evoluzione e delle reazioni chimiche che avvengono al suo interno.


Questi depositi possono influire negativamente sul vino, causando deviazioni organolettiche anche importanti, pertanto si consiglia sempre di travisare ogni massimo 3 mesi e aggiungere ad ogni operazione 3 g/Hl di metabisolfito per compensare la SO2 persa durante il movimento.


È inoltre fondamentale avere un occhio di riguardo per la sanitizzazione e la pulizia di tutto quello che si usa per i travasi per evitare contaminazioni!  


Se vuoi parlare con i nostri enologi, clicca sul tasto qui sotto, saremo lieti di rispondere alle tue domande e aiutarti a gestire al meglio il tuo vino!





Un nostro tecnico ti risponderà nel più breve tempo possibile

134 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page